
Trovo questo articolo pubblicato sul sito motocorse a firma di Edoardo Ricciardello molto interessante, la disamina del perchè ai giapponesi rode aver vinto il titolo mondiale con Aoyama non fa una piega conoscendo come ragionano dalle parti di Tokyo.
........la faccenda è più interessante di quanto non sembri, grazie alla solita, imperscrutabile, mentalità giapponese. Che preferisce una sconfitta funzionale ai propri scopi che non una vittoria con diversi significati storici ed emotivi.
Il comunicato stampa pubblicato e commentato ieri annuncia il ritiro del team Scot dalla MotoGP per "mancata triangolazione" fra sponsor, squadra e Honda. Il futuro del team era legato alla possibilità di portare in pista Alex De Angelis su una Honda RC212V sponsorizzata più o meno direttamente dalla Repubblica di San Marino, che si era attivata per raccogliere finanziatori in grado di garantire la presenza di un pilota sammarinese nella classe regina. Scaduti i termini per effettuare la richiesta per la moto, Honda ha comunicato la propria indisponibilità a fornire una moto.
Fin qui tutto normale, anche se viene da pensare che, forse, un occhio di riguardo ci sarebbe potuto stare per la squadra che ha fatto vincere alla Honda l'ultimo titolo mondiale della 250, sobbarcandosi tra l'altro lo sviluppo di un mezzo che la casa di Tokyo ha di fatto abbandonato da diverse stagioni. E invece no. Anzi, forse proprio la vittoria di Aoyama ha rappresentato l'innesco della rottura fra Honda e Team Scot.
Pare che la casa dell'ala dorata non abbia per nulla gradito la vittoria in questione. Perché se è vero che nel "librone", come l'ex campione del mondo Luca Cadalora chiamava scherzosamente l'albo d'oro del motomondiale, resterà ad imperitura memoria un altro titolo per Honda, la cosa, attualmente, mette nelle peste diversi alti papaveri HRC.
Ma come, bastava un team ben organizzato e agguerrito per dare due ritocchi alla RS-W 250 e vincere un titolo? E con Aoyama, pilota che Honda, dopo aver "cresciuto" per due anni, ha scaricato spingendolo verso la KTM? Roba da farsi delle domande, perché allora, forse, vincere con Dovizioso non sarebbe stato impossibile come sembrava quando Jorge Lorenzo invece gli staccava le carene in sella all'invincibile Aprilia. Chissà perché, però, dove gli ingegneri Honda non sono arrivati è arrivato un team privato con gli attributi quadrati.
Beh, niente di male, direte voi. Lo stesso Rossi ha detto più volte che HRC è quasi più felice quando vince un privato che non un ufficiale, visto che la divisione corse Honda deve far quadrare il bilancio, e vendere le moto ai privati è la sua principale fonte di sostentamento. Dimostrare in questo modo la competitività dei suoi prodotti è la miglior pubblicità. Già, peccato che sia stata la stessa Honda a fare forti pressioni per uccidere la quarto di litro e farla diventare Moto2, dove guadagnerà si vendendo motori, ma non potrà certo far valere il proprio marchio. Insomma, una vittoria che fra dieci anni verrà apprezzata, ma che in questo momento non getta affatto una bella luce su chi ha preso certe decisioni. Sic transit gloria mundi...
Fonte: www.motocorse.com

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