giovedì 8 luglio 2010

Rossi torna in pista a un mese dall'infortunio



Spalla e caviglia preoccupano:
sul Sachsenring deciderà mercoledì


Tutto rimandato. La decisione tanto attesa è stata in realtà una non decisione, anche se il test di Valentino Rossi si è rivelato sostanzialmente positivo. Il pesarese, a soli 32 giorni dalla frattura scomposta ed esposta di tibia e perone, ha fatto 26 giri sul circuito di Misano Adriatico. Ha guidato la Yamaha YZF-R1 utilizzata da James Toseland con il team Sterilgarda nel Mondiale Superbike, con carena scura e senza loghi. Doveva cominciare alle 17, ma ha confermato la sua natura di ritardatario cronico, cominciando a girare attorno alle 18,30. E' arrivato da un ingresso secondario, non ha rilasciato dichiarazioni né prima né dopo (si è limitato a un comunicato stampa), ma si è fatto fotografare.

Al momento di indossare la tuta, ha tradito qualche difficoltà. Rossi è ancora costretto a usare le stampelle, come ovvio che sia considerata la gravità dell'infortunio. Infine ha lasciato il circuito attorno alle 21,30. In un primo momento era circolata la notizia che Rossi avrebbe girato con moto leggermente modificata, per agevolare le sue condizioni di salute. Non è stato così. Valentino ha girato in due momenti distinti: 11 giri nella prima fase, 15 nella seconda. Nel mezzo, una pausa non prevista ma legata a problemi di elettronica avuti dalla Yamaha R1. Rossi ha fermato il tempo, nella sua tornata migliore, su 1'38”2. Un tempo del tutto rispettabile, che dimostra la velocità di recupero del pilota di Tavullia.

Rossi ha comprensibilmente lamentato problemi a caviglia e ginocchio: «Il problema principale restano la poca forza alla spalla e la scarsa mobilità alla caviglia». In queste condizioni non potrebbe correre, ma c'è ancora una settimana. L'idea di Rossi, o perlomeno la sua speranza, è quella di utilizzare le gare di Germania e Laguna Seca (25 luglio) come rodaggio, per arrivare a uno stato di forma rispettabile a Brno per Ferragosto. Rossi sa che si può fare: lo ha confermato il dottor Claudio Costa della Clinica Mobile e lo conferma la storia del motomondiale: Mike Doohan vent'anni fa e più di recente Olivier Jacques, Dani Pedrosa e Toni Elias un anno fa. Al tempo stesso, Valentino non ignora che potrebbe permettersi tranquillamente di attendere: non ha più chance di vincere il Mondiale e non c'è fretta.

È durata meno di mezz'ora la sessione privata di prove di Valentino Rossi sulla pista di Misano Adriatico per valutare il recupero dalla doppia frattura accusata poco più di un mese fa durante le libere del sabato mattina al Mugello. Partito alle 18,28, ha girato fino alle 18,55. Nel test Rossi ha utilizzato la Yamaha R1 da Superbike dell'inglese James Toseland equipaggiata con carene scure senza loghi, anche perchè da regolamento non si può girare con una moto ufficiale al di fuori dei test.
Rossi è entrato in pista per un primo turno di prove alle 18.28, compiendo 11 giri per poi rientrare ai box alle 18.55. In questa prima sessione il campione di Tavullia ha girato in 1'41", più lento del miglior tempo fatto in gara da Max Biaggi di circa di 4,5 secondi (1'36"589). Dopo questa prima presa di confidenza con una derivata di serie ma equipaggiata con gomme Bridgestone al posto delle Pirelli, Rossi è rientrato in pista per compiere un'altra decina di giri. Stavolta il miglior tempo è stato 1'39"300, meglio di prima, ma ancora lontano dai migliori riferimenti. Il Dottore ha dimostrato di avere la padronanza del mezzo e di non andare per niente a spasso per la pista. Il risultato di questa prova consegna un Valentino Rossi in condizioni fisiche buone e mentali ottime.

Valentino Rossi alla fine del test di Misano ha detto: "Abbiamo fatto questo test per capire come dobbiamo lavorare da qui e per vedere più o meno come posso guidare la moto. Il test è stato positivo perchè posso almeno guidare, ma c'è molto lavoro da fare per affrontare una gara di MotoGP rispetto a una prova come questa. Ho avuto qualche dolore alla caviglia, al ginocchio e alla spalla, ma soprattutto mi mancava la forza nella spalla e un po' di movimento nella caviglia. Mi piacerebbe davvero tornare al Sachsenring - afferma ancora Rossi - ma è ancora troppo presto per dirlo. Abbiamo ancora 12 giorni e dobbiamo aspettare e vedere quanto possiamo migliorare la mia condizione nei prossimi giorni. La Superbike di oggi era bella e molto divertente da guidare


Questa è tutta la cronaca di un mercoledì diverso dagli altri, adesso tutte le chiacchiere da bar per dire che Rossi con mezza gamba e una moto mai provata e senza assetto darebbe la paga a Tizio piuttosto che a Caio, lasciamole ai frequentatori dei bar.

Rossi non è pronto e lo si sapeva ma ci piaceva sognare e immaginare altro, è una persona normale come tutti noi, ha qualcosa in più nelle cure mediche e sicuramente guarirà qualche giorno prima di noi comuni fruitori delle A.S.L.

Lasciatelo in pace, tornerà quando vorrà lui e sarà sicuramente prima di quanto tutti immaginiamo, sono convinto che non voglia assolutamente lasciare vincere a Lorenzo tutte le gare della MotoGP, certi record fa piacere tenerseli almeno fino a quando si è ancora in attività.












1 commento:

  1. A saperlo che era così tardi, facevo un salto a vedere. Tanto ultimamente sto frequentando Cattolica e d'intorni. Almeno potevo verificare di persona se i tempi tanto contestati sono veritieri. Ho anche un cronometro che mi hanno regalato ad una presentazione di un software anni fa, mai usato che sarebbe stato perfetto!

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